SCAMPATA AL LAGER
“Devo la vita a Göring”
Fuga, avventure,
amori di Hanka Weissenstein

 16,00



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Autore

Graziano Guiotto

1ª Edizione originale

2017

Genere

Biografia

Sottogenere
Lingua originale

Italiano

Ambientazione

1930-2000

Formato

150 x 210 mm.

Pagine

342 – brossura

ISBN

978 – 88 – 941641 – 2 – 1

Casa Editrice

CURTI Editore

Incipit

“L’ebrea Hanka Weissenstein, protagonista di questo libro, deve la vita ad Albert, fratello di Hermann Göring, il vice di Hitler. Grazie all’incontro drammatico e fortuito con quest’uomo, ha potuto vivere una lunga vita, ricca di incontri, avventure, amori.”

Sinossi

Da Praga a Milano. Nel mezzo la fuga rocambolesca di Hanka, ebrea di Praga e di Hans, il primo dei suoi quattro mariti e fondatore con Paul Walter Jacob del Freie Deutsche Bühne (libero teatro tedesco) di Buenos Aires.

Gli impegni di lavoro di Hans, la solitudine oltre oceano della donna e le profferte amorose di un instancabile vicino di casa allontanano Hanka dal marito e lei accetta di sposarlo. Quest’uomo è Janos Meyne, socio di Lazlo Biro, inventore della ‘birome’, che li proietterà verso grandi fortune. Il loro è un matrimonio copioso di episodi belli, curiosi, terribili. La giovane non è felice, non sa nulla della famiglia. Torna sola in Cecoslovacchia e qui scopre che i nazisti hanno ucciso i suoi familiari e un centinaio di parenti.

Sola e spersa, per lei è difficile resistere a Leo Schuttermann, ebreo svedese che diverrà il suo terzo marito.

L’italiano Manlio Stagni, ufficiale medico su navi da crociera, il quarto marito, riuscirà a fatica ad acquietare la giovane e distoglierla almeno un po’ dalle terribili ferite.

Da bambina e da adolescente Hanka è stata vezzeggiata e fortunata. E’ la parte di vita felice. Ciò che accadde dopo le ha bruciato le tappe della vita. A diciannove anni ha dovuto scappare, perché la Gestapo voleva arrestarla. Ciò le ha tolto il tempo per costruire assieme al marito un sereno progetto d’amore; non à stata libera nei pensieri, incerta nelle azioni. Il dramma interiore che si amplificava a mano a mano che scopriva le immani tragedie abbattutesi sulla famiglia era solo suo, impossibile da condividere. Gli amori che subentravano uno dopo l’altro erano il bisogno di un appoggio, di un aiuto e lei doveva difendersi, attaccare, capire, farsi una ragione dei lutti che le laceravano il cuore e la mente. Diventava grande, troppo in fretta. I ripetuti viaggi erano fuga e desiderio di sapere, ma era priva di punti di riferimento solidi, incolpevolmente sovrastata da un opprimente vuoto esistenziale. D’improvviso scopre che le avevano ucciso gli affetti e gli appoggi più cari.

L’amore non bastava a lenire le tragedie. Gli altri, emotivamente meno coinvolti, stavano ai margini della sua vita e non lenivano sofferenza, paura, angoscia. Ha avuto la possibilità di fermarsi, di vivere nell’agiatezza, di guardare verso un futuro promettente, ma era lontana dai mondi dorati che poteva far suoi, insipidi e privi di significato.

Hanka appare sorprendente in alcuni momenti ma non perché, come le capitava di dire, quand’era depressa, forse era una giovane leggera, ma perché si difendeva dalla terra bruciata che le avevano scavato attorno con estrema ferocia. Nessuno poteva riempirne i vuoti, nemmeno affetti e mariti. Transiti veloci e nessuno poteva capire a fondo il suo malessere. Subiva l’illusione che ogni nuovo amore fosse più appagante, ma il dramma era dentro di sé e se lo portava appresso, condividerlo era impossibile.

Emerge un personaggio intrigante nella nostra storia, che merita una notazione a grandi caratteri. Hanka deve la vita a quest’uomo che firmava le lettere con un nome falso, nel caso fossero cadute in mani ostili. E’ Albert Göring, fratello del maresciallo nazista Hermann, vice di Hitler. Si conobbero in un incontro che da subito apparve drammatico, su un treno stipato all’inverosimile. L’avventatezza di Hans li aveva portati nell’unico scompartimento occupato da una sola persona. Non si era chiesto il perché ed era tardi per ritornare sui propri passi e loro stavano scappando.

Albert seguì passo dopo passo, organizzando e finanziando, la fuga della giovane coppia. Su richiesta della donna, che ad Albert piaceva, come una volta le scrisse, andò più volte a Praga a trovare i suoi genitori, fino a quando poté, poi… calò un preoccupante silenzio.

Trama

Da Praga a Milano. Nel mezzo la fuga rocambolesca di Hanka, giovane ebrea cecoslovacca e di Hans, un tedesco dei Sudety, il primo dei suoi quattro mariti.

Dieci mesi di fuga per raggiungere l’Argentina, aiutati dall’uomo che li aveva salvati dal lager, incontrato per caso su un treno affollato di disperati in fuga dal nazismo: Albert Göring, fratello di “Hermann”, che la seguì, passo dopo passo, organizzando e finanziando la fuga della giovane coppia.

Il secondo marito è Janos Meyne, socio di Làszlò Biró, inventore della penna a sfera, che procurerà loro una cospicua fortuna. Il loro è un matrimonio copioso di episodi piacevoli e terribili.

Albert Göring su richiesta di Hanka, andò più volte a Praga a trovare i genitori della donna, fino a quando calò un preoccupante silenzio. La giovane non è tranquilla, non sa nulla della famiglia e torna, sola, in Cecoslovacchia alla ricerca dei suoi cari, ma scoprirà che insieme ad altri parenti, un centinaio di persone, sono finiti nelle camere a gas.

Il ritorno in Cecoslovacchia allontanerà la donna da Janos Meyne e le sarà difficile resistere al fascino e alla galanteria di Leo Schuttermann, ebreo svedese che diventerà il suo terzo marito. Vicenda amorosa, per lo più frivola e passeggera per lui, ma travolgente per Hanka.

Manlio Stagni, ufficiale medico su navi da crociera, il quarto marito, riuscirà a fatica ad acquietare Hanka. In un periodo di inquietudine lei lo lascerà per tornare da Leo, ma per un tempo breve.

Da bambina e da adolescente, Hanka è stata coccolata e vezzeggiata.

È la sua parte di vita serena. Ciò che accade dopo è tutta un’altra e complicata storia.

Abstract

Alcuni principali ingredienti che rendono gustoso e intrigante questo libro stanno già nel titolo, ma non sono esaustivi, naturalmente. Le emozioni variopinte, struggenti, ilari, curiose, fosche, il lettore le prova a mano a mano che l’occhio scorre sulle pagine di cronaca. Cronaca di una vita incredibile, quella di Hanka, ebrea di Praga. Deve la vita all’uomo incontrato per caso sul treno della fuga, lei, diciannovenne ricercata dalla Gestapo. Il loro fu un incontro drammatico che l’atterrì, soprattutto quando lui rivelò il suo vero nome, dopo essersi presentato con uno falso. Questo tedesco è Albert Göring, fratello di Hermann, vice di Hitler. Una fuga che durerà dieci mesi, fino all’approdo in Argentina, dove la vita tornerà a sorriderle. Non sarà l’oceano a impedirle di tornare a cercare la sua famiglia, ma è terribile ciò che scoprirà.

Frase

Un casuale incontro drammatico e provvidenziale, una interminabile e rocambolesca fuga, viaggi emotivamente difficili, speranze, solitudine, pause di spensieratezza, tragedie, morte, amori, avventure sentimentali, imprevisti, coraggio, una gioia infinita, sono gli ingredienti di un racconto ricco, intrigante e che solletica la curiosità.

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